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Il ruolo dell'alimentazione nella fertilità I Parte


L’alimentazione svolge un ruolo fondamentale anche in ambiti in cui difficilmente potremmo immaginare un’implicazione; l’esempio più calzante è la fertilità. La disponibilità illimitata di sostanze nutritive, unitamente alla riduzione della spesa energetica, ha compromesso alcuni aspetti metabolici strettamente connessi con i meccanismi che regolano la riproduzione, influenzando così la fertilità. Parliamo di sospetta infertilità quando dopo più di un anno di rapporti sessuali non protetti, non si instaura una gravidanza; si stima che circa 186 milioni di persone in tutto il mondo abbiano difficoltà nel concepimento.

L’eziologia della sterilità femminile o della ridotta fertilità è multifattoriale, tra i disturbi principali annoveriamo: difficoltà nell'ovulazione, problemi alle tube, endometriosi, PCOS e nel 20%-30% dei casi le cause restano sconosciute. Recentemente, sono stati dimostrati gli effetti dello stile di vita sulla salute riproduttiva femminile. Il peso, la composizione corporea, il BMI, il tipo di attività fisica, la sedentarietà e l'assunzione di alcune sostanze nutritive sono fattori che potrebbero influenzare l’instaurarsi del disturbo o ridurlo. Patologie associate alla disfunzione ovarica, come la sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), sono generalmente più suscettibili allo sviluppo di disturbi metabolici che possono influenzare negativamente il concepimento.

L’ambiente fortemente obesogeno dei nostri tempi ostacola le strategie evolutive dell’uomo che ne garantiscono la sopravvivenza, con effetti negativi sulla salute femminile non solo in campo riproduttivo, pensiamo ad esempio al cancro al seno, strettamente correlato anche al sovrappeso e all’obesità. Molti studi hanno rivelato la forte relazione tra l'indice di massa corporea (BMI) e l'infertilità; infatti, l'effetto della massa corporea sulla fecondità sembra essere bimodale, sia le donne sottopeso (BMI <19 kg / m2) che le donne in sovrappeso (BMI 25-29,9 kg / m2) hanno un rischio simile di infertilità.

Per donne obese (BMI> 30 kg / m2) il fattore di rischio di incorrere in disturbi ovulatori è 2 volte più elevato. L'impatto del BMI sulla riproduzione sembra essere più specifico per le donne: infatti, essere in sovrappeso compromette maggiormente la fertilità femminile rispetto quella maschile.

Data la stretta connessione tra il metabolismo energetico e la riproduzione, nei successivi articoli discuteremo dell'impatto che gli ormoni (insulina e adiponectina), il sovrappeso, il sottopeso e l'obesità potrebbero avere sulla fertilità femminile. Discuteremo dell'impatto di diverse classi di macronutrienti (grassi, carboidrati e proteine) e di alcuni componenti alimentari, tra cui gli interferenti endocrini (sostanze che possono interferire con la sintesi, la secrezione, il trasporto, l'associazione, l'azione, o l'eliminazione degli ormoni naturali del corpo, responsabili dello sviluppo, del comportamento, della fertilità, e del mantenimento dell'omeostasi cellulare), sulla salute femminile e la fertilità. Affronteremo il ruolo preventivo e curativo della dieta mediterranea in questo ambito; infine, tratteremo il ruolo dell’alimentazione nella fertilità maschile.

Bibliografia:

- Contributions of the Nurses’ Health Studies to Reproductive Health Research.

- Dietary fat intake and reproductive hormone concentrations and ovulation in regularly menstruating women.

- Male infertility: lifestyle factors and holistic, complementary, and alternative therapies.

- The Deep Correlation between Energy Metabolism and Reproduction: A View on the Effects of Nutrition for Women Fertility.

- The Effect of Low Carbohydrate Diets on Fertility Hormones and Outcomes in Overweight and Obese Women: A Systematic Review.

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