Tossicità metalli pesanti
Il numero di persone che soffre di allergie, intolleranze o disturbi, dovuto all’ accumulo di metalli pesanti, oggi è enormemente triplicato; esse sono dovute a metalli quali l’alluminio, il cadmio, il mercurio e tanti altri. E’ importante ricordare come i metalli siano essenziali per il nostro metabolismo, finché presenti nelle giuste quantità, ad esempio il ferro, costituisce il gruppo eme dell'emoglobina permettendo il trasporto di ossigeno. Il loro accumulo, invece, provoca danni molto seri al nostro organismo, causando la formazione di complessi stabili con i radicali delle nostre cellule e andando a combinarsi stabilmente con i siti più reattivi del nostro organismo. Quando i metalli raggiungono concentrazioni cellulari sufficientemente alte, interferiscono con la produzione delle proteine e conducono alla sintesi di enzimi incapaci di svolgere le loro funzioni. I metalli interferiscono quindi in molti processi vitali quali, per esempio, il ciclo di Krebs e la sintesi degli steroidi causando, come per esempio il cadmio, una scarsa mobilità degli spermatozoi e sterilità maschile, anche solo per esposizione cronica a basse dosi. I metalli hanno una distribuzione ubiquitaria e sono i responsabili di accumulo nella catena alimentare, pensiamo al mercurio nel pesce o all'alluminio nei contenitori del cibo d'asporto. Questi metalli possono accumularsi negli organi ed essere escreti tramite il sudore, l'urina, le feci, la desquamazione della cute ed infine tramite i capelli. La rilevazione dell’accumulo dei metalli pesanti può avvenire mediante un esame chimico, il mineralogramma, in grado di accertare intossicazioni da metalli pesanti non gravi, l’analisi di laboratorio si può effettuare su una piccola quantità di annessi cutanei (capelli, peli ascellari, peli pubici, unghie). Le principali cause di accumulo sono:
Dieta: una dieta scorretta con elevata quantità di cibi lavorati, raffinati e di alcolici. Anche i componenti nutritivi di una dieta salutare come i prodotti orto-frutticoli, possono risultare inadeguati perché nel terreno nel quale gli alimenti sono coltivati, i metalli non sono degradati dall’attività microbiologica o fotochimica, di conseguenza, anche quando i flussi inquinanti sono modesti ma duraturi nel tempo, si accumuleranno, nel suolo e nell'ecosistema. E’ quindi importante variare il fornitore di frutta, verdura e cereali per prevenire l’accumulo di un determinato inquinate.
I metodi con cui sono stati preparati i pasti, come pentole usurate o cotture alla griglia.
Lo stress: stress fisici o emozionali possono depauperare l’organismo di molte sostanze nutritive e contemporaneamente ridurre la capacità di assorbire ed utilizzare molti elementi nutrienti.
Farmaci: l’assunzione eccessiva di farmaci può impoverire le riserve di minerali dell’organismo e aumentare i livelli dei metalli tossici. Coinvolti frequentemente sono: diuretici, antiacidi, salicilati (aspirina), e anticoncezionali.
L’inquinamento: dall’infanzia alla vecchiaia nelle grandi città siamo continuamente esposti a una varietà notevole di metalli tossici.
Altre fonti: Il fumo delle sigarette (cadmio), vernici, pitture (piombo), oli idrogenati (nickel), deodoranti (alluminio), cosmetici (piombo), utensili da cucina e pentolame (rame e alluminio).
Le conseguenze sulla salute da eccessi o carenze di minerali sono disturbi, sintomi e patologie specifiche per ogni minerale, per esempio: le cefalee frontali retrooculari nella sindrome premestruale sono associate a un eccesso di rame o eccesso di ferro. Lo zinco carente può ritardare lo sviluppo osseo e provocare malformazioni dell’apparato riproduttivo. L’assunzione eccessiva di ferro può provocare sintomi quali l’artrite, l’ipertensione e le vertigini. Eccessive quantità di metalli nei bambini possono contribuire a sviluppare problemi dell’apprendimento. Il cadmio in eccesso può provocare ipertensione arteriosa. Piombo, cadmio e mercurio provocano dolori articolari e problemi muscolari. Un alterato rapporto zinco/rame è frequente nei dolori artritici; lo stesso avviene nei rapporti alterati tra ferro/mercurio. Il mercurio essendo tossico quando permane nei tessuti in quantità elevate, interferisce con il ferro causando anemia. Se invece c’è un aumento del rapporto zinco/cadmio questo significa che il cadmio è in via di eliminazione e che lo zinco prevale con conseguente miglioramento dei sintomi quali: ipertensione, disturbi renali, artrite, osteoporosi. Al contrario se lo zinco è ridotto rispetto al cadmio, si possono verificare allergie. Inoltre tra le patologie determinate dall’ esposizione cronica a basse dosi dei metalli, vi sono l’alterazione del patrimonio genetico trasmesso dai gameti, la diminuzione della vitalità degli spermatozoi, l’aumento dell’incidenza delle malformazioni fetali, l’aumento degli aborti, la diminuzione del peso corporeo natale, l’aumento della mortalità infantile uno scarso sviluppo fisico e cognitivo nell’ età dello sviluppo, l’aumento dell’incidenza e della durata delle malattie del sistema respiratorio e delle allergie, insufficienze renali, arteriosclerosi, l’aumento dell’incidenza di mutazioni e tumori.
Per maggiori informazioni per una dieta corretta che ci aiuti a contrastare l'accumulo dei metalli pesanti, trovate i miei recapiti nei contatti.