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Via il tabù!! Parliamo di prostata!


La relazione tra alimentazione e insorgenza di tumori è ormai nota, quello che spesso ci sfugge sono i meccanismi alla base dello sviluppo dei tumori e come le molecole presenti negli alimenti interagiscano, nel bene e nel male, con il manifestarsi della patologia.

Scriverò una serie di articoli per cercare di fare chiarezza sui tumori che maggiormente colpiscono l’uomo moderno.

Oggi voglio affrontare un tema spesso sottovalutato, il tumore alla prostata, un male di cui si sente parlare poco, complice anche l’imbarazzo nel parlarne da parte degli uomini stessi! Dovete sapere che con circa 36mila casi nel 2012, il tumore della prostata è la neoplasia più frequente nella popolazione maschile italiana. Sono invece più di 200mila le persone in vita che abbiano ricevuto in passato una diagnosi di questa forma tumorale. Nonostante l’88% delle persone con tumore della prostata sopravviva a 5 anni dalla diagnosi, l’alta diffusione della malattia la rende la terza causa di morte per tumore nella popolazione maschile (8% di tutti i decessi per cancro). Il tumore della prostata è una forma tumorale che si sviluppa molto lentamente e spesso non dà sintomi per molti anni. Oggi la diagnosi può avvenire precocemente grazie ad un esame del sangue che si propone di dosare il Psa (Antigene prostatico specifico), valore che può essere rilevato in totale assenza di sintomi. Tuttavia, questo valore può non sempre essere veritiero, in quanto sono stati rilevati casi in cui i valori di Psa risultavano normali nonostante la presenza della patologia. Per tali ragioni sono oggetto di studio nuovi marcatori tumorali. Negli stadi più avanzati, oltre allo sviluppo di metastasi ossee, il cancro della prostata può dare sintomi connessi soprattutto all’estensione del tumore ad altri organi. I sintomi più comuni sono dolore persistente, perdita di appetito e perdita di peso.

Come tutti i tumori la sua insorgenza può essere dovuta da diversi fattori, tra cui:

  • Storia familiare: la presenza di familiari che abbiano ricevuto una diagnosi di cancro alla prostata aumenta il rischio di sviluppare la malattia. ATTENZIONE!! Il rischio è più alto anche per chi abbia in famiglia un parente di sesso femminile che si sia ammalato di cancro al seno.

  • Obesità: diversi studi hanno messo in relazione il peso elevato e il rischio di sviluppare il tumore della prostata. L'aumento di adiposità viscerale, tipica del soggetto in forte sovrappeso, è associata a un più alto rischio di sviluppare la malattia e ad una maggiore aggressività del cancro stesso di metastatizzare. Tuttavia, è stato dimostrato come la riduzione dell’intake calorico e la perdita di peso, sia associato ad un ridotto rischio di sviluppare la malattia in futuro.

  • Sedentarietà: uno stile di vita sedentario favorisce senza ombra di dubbio lo sviluppo del tumore.

  • Alimentazione: alcuni studi hanno suggerito che una dieta squilibrata possa favorire un aumento dell’insorgenza del tumore della prostata. Un consumo elevato di proteine animali, in particolare carne eccessivamente cotta ad alte temperature e bruciata, incrementa il rischio di presentare la patologia, per lo sviluppo di sostante note ai più come: idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Un eccesso di grassi saturi, è un altro fattore di rischio. Diversi meccanismi sono stati proposti per spiegare il rapporto tra acidi grassi saturi e cancro alla prostata. Essi sembrano favorire l’aumento di IGF-1 (fattore di crescita insulino-simili, il quale favorisce la crescita tumorale) e aumentano i danni dei radicali liberi sulle membrane biologiche. Una dieta low-fat, infatti, riduce la crescita delle cellule tumorali. Infine, un alimentazione ad alto indice glicemico, può ulteriormente favorire lo sviluppo del cancro alla prostata. Il consumo di alimenti a basso carico glicemico abbassa i livelli di zucchero nel sangue e diminuisce la produzione di insulina. Questo porta a bassi livelli di IGF-1, riducendo la crescita delle cellule tumorali.

Dopo tante parole, cerchiamo di capire come contrastare o quantomeno ridurre l'insorgere della malattia! Fate prevenzione, andando regolarmente dal vostro medico curante o prenotando annualmente visite specialistiche, senza vergogna o imbarazzo! Soprattutto i gentiluomini con età superiore ai 50 anni! Ricordate che la prevenzione passa anche dalla tavola, privilegiate cotture al vapore o al forno per carne e pesce, ponete attenzione alla qualità dei grassi alimentari, favorendo l’assunzione di omega 3 derivati da fonti ittiche (alici e sardine), i quali si sono dimostrati capaci di ridurre la crescita delle cellule tumorali. Riducete il consumo di prodotti caseari eccessivamente grassi, mi riferisco ad esempio a formaggi come gorgonzola, mascarpone e simili. Attenzione al carico glicemico dei vostri pasti, cercando di non far mancare mai una buona fonte di fibre integrali come farro, orzo o grano saraceno. Spero di esservi stata utile, se avete dubbi o necessitate di chiarimenti non esitate a contattarmi!!

Fonte:

- Fondazione Umberto Veronesi

- www.airc.it

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